Scorie Microcosmiche – Prototipi
Oggetti di uso quotidiano, solitamente associati a pulizia e ordine, vengono stravolti nella loro percezione e funzione. Mattonelle, piatti, saponette, rotoli di carta igienica, scrivanie e camicie subiscono una metamorfosi inattesa, venendo ricoperti da un denso strato di peli, capelli, pelucchi, briciole, fili e polvere. Questi elementi, solitamente scartati e rimossi, diventano parte integrante della materia, insinuandosi nelle superfici e alterandone la natura.
Se nelle superfici calpestabili di Scorie Microcosmiche la relazione tra corpo e rifiuto viene esasperata dall’ingrandimento e dal coinvolgimento fisico del visitatore, nei Prototipi il rapporto si fa ancora più ambiguo e perturbante: gli oggetti, apparentemente intatti nella loro forma, risultano contaminati da una presenza organica inaspettata, che ne sovverte l’uso e la percezione. Il familiare diventa estraneo, il quotidiano si trasforma in un campo di tensione tra attrazione e repulsione, in un dialogo silenzioso tra materia e memoria corporea.
L’inserimento di questi “residui” su superfici con una precisa funzione d’uso genera un cortocircuito visivo e tattile, sollevando domande sulla nostra relazione con l’intimità, l’igiene e il concetto stesso di scarto. L’accumulo diventa traccia, il rifiuto diventa impronta, e l’oggetto si carica di una nuova identità, in bilico tra il vissuto e l’invisibile, tra il personale e il collettivo.
Pensati e presentati nell’ex studio di Piero Manzoni a Brera (Milano), questi lavori trovano un’eco concettuale nella radicalità dell’artista che ha fatto dello scarto e del corpo un campo di sperimentazione estrema. Se la sua Merda d’artista ribaltava il valore dell’oggetto d’arte e del prodotto umano, Prototipi ne raccoglie l’eredità, spingendo ancora oltre la riflessione sul rapporto tra materia organica, memoria e sovversione del quotidiano.

(Particolare)
«Un viaggio spazio-temporale di stampo esistenziale che richiama a sé un residuo freudiano e le sue elaborazioni più recenti, Jacques Lacan in testa; un viaggio oltre i confini della vergogna e del reale in grado di risuonare come un riscatto del Divino marchese o come un inaudito riferimento alla stoppa che, celata dal suo sarto sotto le ascelle della giacca estiva di Casanova, gli ha permesso la rocambolesca fuga dai “piombi” di Venezia. Una magnifica fuga dalla realtà che assomiglia molto a quelle inscenate da Piero Manzoni e alla presente, messa in atto da Eleonora Gugliotta.»
Rolando Bellini