Gli Ambienti reinventati e poi fotografati da Eleonora Gugliotta sono luoghi di transizione, di memoria collettiva, di riflessione, di accumulo, ma anche luoghi dove lo spazio e gli oggetti divengono inutilizzabili e inaccessibili. La presenza umana, in quei luoghi, adesso viene percepita solo indirettamente nei segni dell’uso lasciati da un passaggio umano passato in uno spazio ormai abbandonato.
Ambienti è un progetto che si biforca in due desinenze: una che ragiona sui luoghi architettonici e l’altro che si focalizza su tutti quegli elementi che sono stati lasciati dalla presenza umana.
In un sistema commerciale, dove nell’immaginario collettivo si fa credere nella necessità di alcuni oggetti di uso quotidiano, Eleonora reinventa questi utensili trasformandoli in feticci del quotidiano che perdono la loro comune funzione, ricollocandosi nell’ambiente nel quale abitano in una modalità completamente nuova. L’intento dell’artista è quello di attivare nel fruitore un processo di rielaborazione delle reali necessità quotidiane, lontane da quel sistema mediatico e commerciale che, costruendo archetipi di realtà collettive, rende schiavi di un consumismo di massa spesso inconsapevole. Gli oggetti dell’artista vengono ristanziati mediante un groviglio stratificato di fili multicolore che ne mutano la loro originale forma creando un processo di forzatura mentale nel ricollocare l’oggetto nel personale bagaglio memoriale. Gli oggetti ristanziati vengono ricollocati nel loro ambiente originale creando così una sorta di errore percettivo, ed è qui che lo spettatore si accorge come tale spazio si trasforma in un luogo cognitivo dove l’errore e il paradosso divengono strumenti per sollecitare una ricostruzione dei più profondi valori collettivi.
Sasvati Santamaria
Ambienti #1 – Sesto Marelli, 2015
Ambienti #5 – Forno, Sinagra, 2015
Ambienti #5 – Pollaio, Sinagra, 2015